Un nuovo caso di calcioscomesse nella massima divisione del campionato di calcio ha comportato una squalifica a vita: l’accaduto.
Una delle più allarmanti piaghe che coinvolgono l’universo sportivo è quella relativa alle scommesse. Le denunce, le polemiche e le squalifiche sembrano non riuscire comunque ad arginare un fenomeno, che si ha la sensazione che abbia dimensioni decisamente più vaste e penetranti di quelle che a primo acchito si possano immaginare. Coinvolge persone di ogni età ed è diffuso a macchia d’olio in ogni parte del mondo.
Infatti è appena stata diffusa la notizia di un nuovo clamoroso caso che riguarda il calcio e la Serie A locale, il quale è emerso e ha già avuto le sue più drastiche conseguenze: squalifica a vita e condanne da carcere. Sono però serviti due anni di indagini approfondite su ben 41 club per ricostruire completamente la dinamica, raccogliere le prove sufficienti e stabilire i responsabili.
Si è pronunciato in merito il Ministero della Pubblica Sicurezza, in Cina. Questi ha comminato delle sanzioni che riguardano ex Nazionali e dirigenti per un totale di 43 persone che sono state allontanate dalla Federcalcio in via definitiva, di cui 38 calciatori e 5 dirigenti di club, per 120 match risultati truccati.
Secondo le informazioni raccolte e diffuse dall’agenzia di stampa ufficiale, la ‘Xinhua’, nel ciclone è finito il sudcoreano Son Jun-ho, in forza allo Shandong Taishan fino a luglio 2023, con l’accusa di aver partecipato a partite truccate in cambio di importanti somme di denaro. Questi dovrà scontare una qualifica di cinque anni. Stessa pena per il camerunese Ewolo Donovan. Poi è stato fatto il nome di Jin Jingdao, figlio di un dirigente del calcio cinese e nella stessa squadra di Son Jun-ho. Anche lui si sarebbe fatto corrompere alla stregua di altri dieci alti funzionari della stessa Federazione.
Questi sono stati immediatamente sollevati dagli incarichi che ricoprivano, di grande prestigio nel mondo dello sport. Fra i calciatori figurano poi Suo Tianyu e Gu Chao. Un caso è anche quello dell’ex vicepresidente Li Yuyi. Questi è stato condannato dal tribunale locale a undici anni di reclusione per aver ricevuto tangenti. Mentre la pena più severa è l’ergastolo per l’ex presidente Chen Xuyuan, il quale pare avesse ricevuto del denaro in somme definite “particolarmente considerevoli” da persone che avevano già ricevuto sanzioni a vita a causa degli illeciti realizzati.
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